Il derby di Coppa Italia, semifinale di ritorno piena di suspence nelle premesse dopo lo 0-0 dell’andata, è più di un duello per il trofeo minore. È anche un esame per lo scudetto, visto che le milanesi, insieme al Napoli, lottano per il campionato. Pioli, però, dice che la squadra non ne sarà condizionata: “Non influirà sul campionato. La partita è importante, la Coppa Italia manca da molto nella bacheca del club. Ma il campionato ha un altro tipo di percorso”.
Il potenziale cambio di proprietà
Le notizie sul possibile cambio di proprietà non potevano ovviamente restare fuori da Milanello: “Non ne abbiano parlato, sicuramente niente e nessuno ci potrà togliere concentrazione. Il club, ci tengo a sottolinearlo, ci è vicinissimo. Il presente del Milan è molto solido e il futuro lo potrà essere ancora di più”.
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La regola del gol in trasferta
La regola del gol in trasferta che vale doppio, cancellata in Europa, è rimasta ancora decisiva in Coppa Italia, a parità di gol segnati nelle due partite. “Il nostro modo di giocare contro l’Inter è sempre stato molto simile. Ciò non toglie che non sia facile non lasciare all’Inter situazioni favorevoli. Sarà importante avere qualità. Prevenire il pericolo, in sostanza”.
La pressione esterna
La pressione che circonda la squadra non viene percepita come un problema: “Sarà sempre così, da qui a fine stagione. Dobbiamo pensare di vincere tutte le partite, questo genere di pressione è soltanto positivo”. Il pranzo di Pasqua è stato una parentesi che, racconta Pioli, ha rafforzato la sua certezza sull’unità del gruppo: “Una giornata molto bella, anche con le famiglie. Puntiamo parecchio sull’unità di gruppo. Non siamo gli unici, ma siamo certi che sia un nostro punto di forza”.


I dubbi: Calabria e Romagnoli
Il vicecapitano e il capitano restano in dubbio: “Spero di recuperarli, l’allenamento sarà decisivo. Gabbia, invece, credo che possa recuperare di sicuro”. I precedenti di questa stagione, due pareggi e una vittoria, hanno un peso: “Tutte le esperienze, positive e negative, nel nostro percorso ci hanno permesso di arrivare a essere una squadra più consapevole. Sono state tre partite molto difficili ed equilibrate. Saranno i particolari a fare la differenza”.
Ritmi da dosare
Nelle partite da dentro o fuori il ritmo alto può essere decisivo: “Dovremo essere bravi a leggere i momenti della partita: quando accelerare e quando no. In campo aperto l’Inter è molto pericolosa. Ripeto, la lettura dei momenti sarà fondamentale”. Il clima a Milanello, assicura Pioli, è quello giusto: “La fiamma è accesa, ma sotto controllo. Vedo concentrazione e attenzione massime. Ogni giocatore si deve sentire quello potenzialmente decisivo per il finale di stagione, per il campionato e per la Coppa Italia”.
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Superare se stessi
Se esiste un rivale, argomenta l’allenatore, non è l’Inter o il Napoli, ma il Milan stesso: “Il punto di riferimento siamo noi, dobbiamo essere noi. Quello che conta siamo noi stessi. Dobbiamo fare meglio della scorsa stagione e già entrare in finale di Coppa Italia sarebbe un passo avanti. Quello che abbiamo fatto fino ad oggi non conta niente, conta solo quello che possiamo fare da qui fino alla fine della stagione”. Da sette partite, andata della semifinale di Coppa Italia inclusa, il Milan non incassa gol: “Non prendere gol è molto importante. Mi sorprende un po’, perché per il nostro modo di giocare ci prendiamo tanti rischi. La crescita dell’attenzione difensiva è stata notevole, dobbiamo continuare anche in questa partita”.
L’anti-Brozovic: ballottaggio Kessié-Krunic
Nelle partite con l’Inter, in questa stagione, il ruolo di trequartista ha avuto tre interpreti diversi e Krunic e Kessié sono andati meglio di Diaz. Il compito principale è limitare Brozovic, l’interista più temuto perché accende l’azione: “Krunic ha fatto un’ottima gara, di sicuro per la nostra fase difensiva coprire bene Brozovic è molto importante. Per questo è più probabile che giochi uno dei due, Kessié o Krunic, piuttosto che Diaz”. La fascia sinistra, con la coppia Hernandez-Leao, è una risorsa acclarata del Milan, anche se le discese frontali del terzino, che lascia la fascia in esclusiva all’attaccante, sono sempre più frequenti: “Con loro due, a sinistra, abbiamo buone probabilità di difendere bene e attaccare meglio. L’accentramento di Hernandez è una strategia che abbiamo adottato contro le difese aperte: isolare Leao nell’uno contro uno può essere un vantaggio. Ma Rafa deve essere più attento, quando porta palla dentro, a perdere meno palloni”.