NAPOLI – Il giocattolo azzurro s’è rotto un’altra volta e anche la prima stagione dell’era Spalletti rischia così di naufragare tra i veleni, come era già successo nelle precedenti gestioni di Gattuso e Ancelotti. È un deja vu pure il ritiro punitivo ordinato da Aurelio De Laurentiis, questa volta almeno con l’avallo dell’allenatore di turno. Ai giocatori la decisione presa del presidente dopo la figuraccia di Empoli è invece rimasta di nuovo sullo stomaco, ma è quanto meno remoto il pericolo di un ulteriore ammutinamento. I senatori del gruppo cercheranno infatti di ottenere al massimo uno sconto sulla durata della clausura, che per il momento non ha una data di scadenza (“È un provvedimento permanente…”, c’è scritto nel comunicato la società) e dovrebbe durare quindi almeno fino alla sfida di sabato allo stadio Maradona contro il Sassuolo.
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Da martedì in castigo
La squadra intanto è ritornata in città ed è stata ignorata completamente al suo arrivo alla stazione centrale, dopo la contestazione a caldo dei 4 mila tifosi al seguito nella trasferta di domenica in Toscana. La tensione intorno agli azzurri però resta alta ed è stata confermata solo per causa di forza maggiore la giornata di riposo programmata per oggi, di cui Insigne e i suoi compagni beneficeranno per l’impossibilità del club di trovare un hotel libero nel ponte festivo. Il castigo scatterà da martedì pomeriggio in una struttura di Pozzuoli, al termine della seduta di allenamento del mattino che è programmata a Castel Volturno.
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Spalletti in bilico
Sullo sfondo c’è pure la fine della luna di miele tra De Laurentiis e Spalletti, che già da un po’ avevano smesso di filare d’amore e d’accordo, pur essendo legati da un altro anno di contratto. “Del mio futuro riparleremo a fine stagione, ora non è il momento”, ha più volte ribadito nei giorni scorsi il tecnico toscano, informato probabilmente dei sondaggi appena fatti dal suo presidente con altri due allenatori: Vincenzo Italiano (il preferito) e Roberto De Zerbi. Ma traballa insieme alla panchina anche il progetto del Napoli, che non può permettersi di fallire per il terzo campionato di fila l’obiettivo del ritorno in Champions. Per questo, adesso, la priorità in casa azzurra è rimettere in riga i giocatori, che stanno sbandando pericolosamente dopo la delusione per l’uscita dalla volata tricolore. Brucia ancora l’amarezza per il quarto posto mancato negli ultimi 90′ del torneo scorso e la finalità auspicata del ritiro è proprio evitare lo spettro di un bis.
Champions da blindare
Stavolta il Napoli ha il paracadute di un vantaggio importante sulle inseguitrici (+9) quando mancano soltanto 4 giornate alla fine del campionato. Ma fidarsi è bene e non fidarsi è meglio, deve aver pensato De Laurentiis davanti alla tv dopo lo sconcertante finale della partita di Empoli. Nei tre gol incassati dagli azzurri in soli 8′ il presidente ha intuito un campanello d’allarme ed è corso ai ripari a modo suo, entrando a gamba tesa sulla gestione tecnica. Ancelotti e Gattuso c’erano passati già, adesso è il turno di Spalletti. Contro Sassuolo, Torino, Genoa e Spezia bisognerà rimettere in sicurezza la Champions. Poi arriverà pure la resa dei conti con l’allenatore, costretto nel frattempo a gestire i malumori della sua squadra, che in ritiro ha pochissima voglia di andarci…
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