Genoa
Sirigu 5.5: ha riflessi lentissimi sul destro non irresistibile di Dybala che vale lo 0-1. Si riscatta in parte con un paio di parate successive.
Hefti 5: non riesce in alcun modo a prendere le misure a Kean, che è sempre libero per il cross e la battuta a rete.
Bani 6.5: spesso in marcatura su Vlahovic, lo disattiva lasciandogli solo giocate spalle alla porta.
Ostigard 6: conferma di essere un ottimo difensore e, probabilmente, il giocatore più prezioso tra tutti quelli arrivati a gennaio al Genoa, anche se nella circostanza non è perfetto in un paio di chiusure.
Criscito 7: accetta di battere un rigore psicologicamente pesantissimo, dopo quello sbagliato nel derby: lo segna e festeggia con passione assieme a un popolo che non gli ha tolto nemmeno un grammo di affetto e riconoscenza. Prima del gol, aveva alimentato l’assalto finale.
Galdames 5.5: giocatore ideale per generare confusione a centrocampo. Dal 1′ st Frendrup 6.5: ha un’altra marcia e un bel senso della verticalità. Impegna anche Szczesny.
Badelj 6.5: nella mediocrità tecnica generale cerca di organizzare una regia semplice ma efficace. Nel finale sa come guidare la rimonta.
Melegoni 5: occupa una posizione intermedia tra la mediana e la trequarti senza mai dare fastidio a nessuno. Pasticcia nell’azione del vantaggio bianconero. Dal 13′ st Ekuban 6: agita le acque sul centro-sinistra.
Amiri 7: spara addosso a Szczesny un rigore in movimento, ma sono le sue idee a illuminare la rimonta. Geniale l’assist per l’1-1 di Gudmundsson.
Portanova 5.5: è suo l’unico tiro in porta del primo tempo. Per il resto, le sue iniziative sono in larga misura velleitarie: imbocca quasi sempre vicoli ciechi. Dal 13′ st Yeboah 6.5: ha un altro impatto sulla partita e si guadagna il rigore.
Destro 5: del tutto inoffensivo, a Bonucci basta il minimo sindacale per disattivarlo. Dal 23′ st Gudmundsson 7: pur non facendo il centravanti puro, si muove molto bene negli ultimi venti metri. Segna il pari con un tiro freddo e un movimento molto intelligente.
Allenatore Blessin 6.5: la squadra ha voglia e carattere, ma anche qualche idea di gioco anche se con mezzi limitati per metterle in pratica. I cambi li azzecca tutti.


Juventus
Szczesny 7: ci mette i riflessi per respingere il tiro strano e improvviso di Portanova sul finire del primo tempo. Più facili, ma ugualmente sicure, le parata su Frendrup e Amiri nella ripresa. Salva alla grande sul tedesco. Incredibile che il migliore si lui.
Cuadrado 6: gioca palesemente al risparmio, ma non rinuncia a cercare falle teatralizzando un po’. Dal 15′ st Alex Sandro 5.5: un suo errore avvia l’azione dell’1-1.
Rugani 5: becca un’ammonizione dopo un fallo cui è costretto per rimediare a un suo stesso errore: è il senso della sua prestazione. Male anche sul gol del pari.
Bonucci 6: per tenere sotto controllo Destro gli bastano sforzi minimi.
De Sciglio 4: perde di vista Gudmundsson che segna e causa il rigore del sorpasso: sbagli imperdonabili, per uno così esperto.
Miretti 6: fatica un po’ a reggere il confronto fisico con gli avversari, ma alla sua età è normale. Non si nasconde e cerca di prendersi responsabilità, benché incida poco. Prima di uscire, passa per un quarto d’ora in regia. Dal 29′ st Bernardeschi sv.
Arthur 5: ha una capacità quasi ostinata di sbagliare anche i passaggi più facili, eppure il senso della misura dovrebbe essere la sua qualità migliore, quella che ha suggerito questo acquisto da 80 milioni. Dal 15′ Zakaria 5.5: si piazza sul centro-destra e viaggia al minimo dei giri.
Rabiot 6: sta almeno capendo che in questo campionato può imporre la sua strabordante superiorità atletica.
Dybala 6.5: pur con tutta la discontinuità del mondo, le poche giocate di qualità sono le sue: gol e palo. Dal 34′ st Aké sv.
Vlahovic 5: ormai è assodato, se lo si marca stretto lo si rende inoffensivo. Si notano solo un paio di aperture spalle alla porta. Solo una volta provano a lanciarlo in profondità. Dal 29′ st Morata sv.
Kean 5.5: ci mette tanta buona volontà, crea due palle gol, porge l’assist a Dybala ma si mangia un gol clamoroso al 93′.
Allenatore Allegri 5: dall’inizio della stagione, i progressi sono impercettibili. E non dà mai spiegazioni convincenti a parte la solita: bisogna far gol. Mah.
Arbitro Sozza 6: conferma di essere il più bravo degli arbitri giovani, anche se il rigore per la Juve, poi tolto dopo averlo rivisto alla moviola, si vedeva a occhio nudo che non c’era.