Un casale vicino allo Stadium oppure gli States. Questo il dubbio di Giorgio Chiellini, ancora per qualche giorno. Il casale è la Cascina Continassa, dove la Juventus ha costruito il suo centro nevralgico: sede, stadio, albergo, museo, campi d’allenamento e prossimo ufficio con scrivania per il capitano. Ma il richiamo degli Usa è grande, per Chiellini, da almeno una decina d’anni. Ampio dibattito. Il numero 3 lo affronterà con le sue due famiglie, cioè con Carolina Chiellini e con Andrea Agnelli, poi deciderà. In un caso come nell’altro, e come anticipato da Nedved prima della finale di Coppa Italia, per il capitano c’è già posto tra i dirigenti, e ci sarà ovviamente anche tra un anno o due, nel caso l’azzurro scelga proprio l’America. Al momento, 51 per cento a favore dell’ipotesi oltre Oceano (Los Angeles o Vancouver) e 49 per cento per la Continassa, ma la situazione è fluida.
Juventus, zero titoli dopo dieci anni: Allegri e Vlahovic le certezze da cui ripartire
12 Maggio 2022


Chiellini, un addio da campione
Accompagnato dai fischi orribili, ingenerosi e antisportivi degli interisti all’Olimpico durante l’uscita dal campo nella sua ultima finale, senza quel ventesimo trofeo ma con il titolo di migliore tra gli juventini, il capitano campione d’Europa ha detto addio sorridendo tra la commozione: “Sono contento di lasciare così, ancora in forma, e lunedì contro la Lazio saluterò i miei tifosi per l’ultima volta diventando il primo tifoso della Juve. Ora tocca ai ragazzi”. Chiellini ha saputo evitare quel lungo addio che a volte imprigiona l’atleta, trasformandolo nel patetico ricordo di sé stesso, oppure in una creatura incapace di chiudere il più bel periodo della propria vita, irripetibile. Non è il caso di Giorgio: lascia da capitano della Juventus, da campione ancora perfettamente intatto e da uomo sereno.
La seconda vita di Chiellini
Ora si apre, America o non America, la sua seconda vita. La laurea in economia, la grande esperienza e la preparazione sul campo che andrà affinata in ufficio, gli permetteranno presto o tardi di diventare un dirigente bianconero: e quest’ultima stagione ha dimostrato quanto ce ne sia bisogno. Finché è rimasto in campo contro l’Inter, la difesa bianconera è rimasta in equilibrio. Poi il castello è caduto, complici altre scelte tecniche, valutazioni arbitrali discutibili e oggettiva forza dell’Inter.
Coppa Italia: i diritti di Inzaghi e le necessità di Allegri
11 Maggio 2022


Ora c’è spazio per l’ultimo saluto al pubblico torinese dopo 17 anni di avventura e di esempio. Se ne va l’ultimo grande di una squadra forse irripetibile, e lo fa con un messaggio ai giovani: “Dovremo avere di nuovo voglia di vincere tutte le partite, anche le più piccole, perché non si ripeta un anno con zero vittorie, io non c’ero più abituato”. Poi, nella chiusura di campionato a Firenze contro una delle sue poche ex squadre, Chiellini giocherà gli ultimissimi minuti in Italia, prima dell’addio in Nazionale contro l’Argentina il mese prossimo. Infine, il nuovo mondo di Giorgio, con o senza Statua della Libertà (la sua è fuori discussione). Fonte Repubblica.it