MILANO — Probabilmente nessuno ci tiene quanto lui. Per Hakan Çalhanoglu la corsa al tricolore contro la sua ex squadra è anche un fatto personale. “Lasciamo la Coppa Italia da parte, puntiamo più sullo scudetto”, ha detto venerdì il turco prima della gara di San Siro fra Inter ed Empoli. “Se vinciamo mettiamo un po’ di pressione al Milan”. Quel Milan che, dal suo punto di vista, non ha fatto nulla per trattenerlo. Quel Milan in cui ha concluso la sua ultima stagione lo scorso anno, mentre l’Inter festeggiava la vittoria del campionato numero 19. L’idea di trovarsi di nuovo nella scomodissima situazione di vedere i cugini fare caroselli, questa volta in maglia nerazzurra, non deve piacergli per niente. E ce la sta mettendo tutta per provare a fare in modo che non accada.
Come lui solo Maicon e Lukaku
Insieme a Maicon e Lukaku, Çalhanoglu è l’unico giocatore dell’Inter negli ultimi quindici anni ad avere raggiunto in una sola stagione quota 12 assist, l’ultimo venerdì sera per Lautaro sul gol del 2-2. A rimonta completata, dopo 25 minuti del secondo tempo, Inzaghi lo ha tolto dal campo per averlo fresco mercoledì all’Olimpico contro la Juventus. Sa quanto è prezioso e lo vuole in forma. Çalhanoglu, arrivato alla Pinetina la scorsa estate per sostituire Eriksen, con Brozovic e Barella ha creato un pacchetto di centrocampo solidissimo, che in stagione è stato in grado di mettere in difficoltà pressoché qualsiasi avversario. A conti fatti il turco, arrivato all’Inter a parametro zero, è stato il vero affare della sessione di mercato della scorsa estate. Oltre ai tantissimi passaggi decisivi, in questa stagione di Serie A ha anche segnato 7 gol.
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La trequarti rossonera senza il turco
Sin da subito, Çalhanoglu all’Inter è riuscito a essere quel che Eriksen aveva impiegato un anno abbondante a diventare: un titolare fisso, inamovibile e mai in discussione. Per contro il Milan proprio nella posizione che occupava Çalhanoglu, al centro della trequarti, in stagione ha avuto qualche difficoltà a trovare un proprio equilibrio. Brahim Diaz, che fra campionato e Champions di assist ne ha fatti quattro, non gioca una gara intera dallo 0-0 col Bologna del 4 aprile. E anche Kessié in quel ruolo non è mai sembrato fino in fondo a proprio agio. Insieme i due non ha realizzato i gol e gli assist del solo Çalhanoglu. Al punto che è lecito pensare che, potendo contare sui numeri del turco in attacco, il Milan questo campionato lo avrebbe chiuso da tempo. Invece se lo ritrova contro, determinato a vincere o quantomeno, come dice lui, “a mettere un po’ di pressione”.