GENOVA – Dopo aver faticosamente spezzato le reni al Venezia ultimo, la Juve è riuscita a farsi rimontare dalla penultima in classifica (2-1), manco Marassi fosse il Bernabeu e il Genoa il Real: ma anche i bianconeri sono riusciti a prendere due gol nell’ultimo scorcio, finendo per meritarsi una sconfitta che rende giustizia allo spirito del Grifone, disperatamente aggrappato a un’ultima possibilità di sopravvivenza, ma anche alla mediocrità (di gioco, non di giocatori) che la Juve si trascina dietro dall’inizio della stagione. Allegri farà meno punti di Pirlo, ecco un’altra sentenza. E invece romanticamente bello che il rigore decisivo, l’abbia segnato Criscito, che nel derby ne aveva sbagliato uno anche più importante e gli era crollato il mondo addosso: stasera s’è tolto almeno un poco di tutto quel peso ed è stato emozionante vederlo ritornare sul prato 10′ dopo la fine della partita a ringraziare la Nord che lo invocava. Ci sono storie che vale la pena di vivere.
<< La cronaca della partita >>
Il finale palpitante ha riscattato una partita mediocre: dopo che Sozza ha rivisto alla moviola un rigore (non c’era fallo di Gudmundsson su Aké e si è corretto) che avrebbe seppellito il risultato, il Genoa si è buttato all’assalto sorpassando la Juve con il gol di Gudmundsson e il penalty di Criscito (De Sciglio protagonista negativo in entrambi gli episodi), poco dopo che Kean s’era mangiato un gol a porta vuota al 93′.
Le pagelle di Genoa-Juventus: Destro inoffensivo, Amiri illumina la rimonta. De Sciglio da incubo, Dybala ci mette qualità
06 Maggio 2022


Prima di questi fuochi d’artificio, se non fosse stato per il martellante tifo della Nord la gente si sarebbe stufata abbastanza in fretta di assistere a questo non spettacolo a pagamento, per giunta sferzato dal vento gelido di tramontana che soffiava su Marassi. Il Genoa ha certo delle scuse, la classifica definisce quel che è: corre e corre, solo quello può fare.


Ma la Juve? Prima che la partita cominciasse aveva saputo di essere ufficialmente non campione d’Italia, ma nemmeno la leggerezza d’animo ha invogliato i bianconeri a giocare un calcio che divertisse, che li divertisse. Se pensavano alla Coppa Italia di mercoledì, a cosa pensavano allora tutte le volte che non c’era una finale dietro l’angolo eppure lo spettacolo era scadente uguale? Per vedere un tiro in porta, un innocente mancino di Dybala, sono serviti 40′. Il destro vincente di Dybala in avvio di ripresa ha almeno agitato le acque. Prima di uscire, la Joya ha preso anche un palo, mentre Vlahovic si è di nuovo perso nell’invisibilità, ma Allegri lo promuove: “Ha fatto una buona prestazione, va cercato di più dai centrocampisti”. Gli servirebbe un po’ di gioco attorno, ecco.
Genoa-Juventus 2-1 (0-0)
Genoa (4-2-3-1):Sirigu, Hefti, Bani, Ostigard, Criscito, Badelj, Galdames 81′ st Frendrup), Melegoni (13′ st Ekuban), Amiri , Portanova (13′ St Yeboah), Destro (23′ st Gudmundsson). (1 Semper, 25 Vodisek, 5 Masiello, 15 Vasquez, 50 Cambiaso, 65 Rovella, 18 Ghiglione, 33 Hernani) . All. Blessin
Juventus (4-3-3): Szczesny, Cuadrado (15′ st Alex Sandro), Bonucci, Rugani, De Sciglio, Arthur (15′ st Zakaria), Miretti (28′ st Bernardeschi), Rabiot, Dybala (34′ st Ake), Vlahovic (28′ st Morata) , Kean. (23 Pinsoglio, 36 Perin, 3 Chiellini, 4 De Ligt). All. Allegri.
Reti: Nel st. 3′ Dybala. 41′ Gudmundsson. 49′ st Criscito (Rig)
Arbitro: Sozza di Seregno
Angoli: 9 a 2 per il Genoa
Recupero: 1′ e 5′.
Ammoniti: Dybala, Rugani, Melegoni, Arthur, Badelj per gioco falloso.
Spettatori: 18762 per un incasso di euro 294.814